DISCOVERING – Andrea di Donna, in “Senza destinazione” si racconta istantaneamente senza giri di parole

a cura di Giorgia Groccia

Dopo il fortunato singolo intitolato Cadillac, il poliedrico cantautore Andrea Di Donna torna in scena con un nuovo brano intitolato Senza destinazione, fuori il 25 giugno su tutte le piattaforme digitali, auto prodotto con la collaborazione in fase di mix e master dI Fabio Rizzo (Indigo Palermo), distribuito da Artist First. 

Il brano nasce alla fine dell’estate 2020, sempre nel salotto incasinato di casa di Andrea, esattamente come il precedente singolo, scritto e inciso di getto. 

“All’inizio era soltanto un’impressione, una tra le tante cose che stavo abbozzando. Riascoltandola poi mi sono reso conto che dovevo approfondirla. Ci sono canzoni che hanno la barba e la pancia, lei invece è solo un colore”, afferma l’artista che, in seguito, ha ideato e prodotto il brano interamente home made. 

Senza destinazione parla chiaro, “ti devi spostare tra il microfono e il reattore”, un eccellente riassunto teso ad esprimere la lotta contro la pigrizia per iniziare ed ultimare la canzone, il costante emigrare in un altro posto anche se sempre tra le mura della stessa stanza. Essere concisi è il mantra che spinge Andrea Di Donna a scrivere in tempi brevi e funzionali perché a volte “se ci vuole tanto poi non funziona”, ma lui non voleva questo. Voleva lei. Assolutamente lei.

  • Ciao Andrea! Raccontaci come nasce il tuo nuovo singolo “Senza destinazione”

Ciao ! piacere. Il singolo, come quello precedente, Cadillac, nasce dalla voglia di raccontarmi istantaneamente e in modo diretto, senza troppe parole o troppa musica. Ovvero il contrario esatto di quanto accade fuori dalla musica.

  • “Senza destinazione” è un brano in cui hai messo tutto te stesso, si sente. È stato difficile mettersi così a nudo?

Come per tutti i brani che sono nati nello stesso periodo, ovvero la fine dell’estate 2020, mi sono chiuso ad ascoltare tanta musica già esistente, per capire cosa attingere e in che forma, al fine di disegnarmi nella maniera più sincera.  

  • Raccontaci un po’: ma questo periodo di reclusione, per te è stato un freno o un’ispirazione?

E’ stato entrambe le cose. Mi ha costretto. E non sempre la costrizione è negatva. A volte “costrizione” è “costruzione”.. piaciuta ? ahah

  • C’è un artista con cui sogni di collaborare?

Jack Nicholson

  • Progetti futuri?

Potere e poesia.