Fugazza e la sua nuova “Prospettiva”

“Il concept di questo lavoro è la prospettiva, il punto di vista”, dichiara Fugazza, produttore, musicista e compositore al debutto solista con Prospettiva, un EP di due tracce fuori il 2 dicembre via Bridging The Gap.

Prospettiva 1 è una traccia improntata sul protagonismo del basso e del suo timbro, con due intermezzi lisergici costruiti con sample stretchati di ispirazione mediorientale. Il re-pitch e la sezione ritmica stutterata di Prospettiva 2 esplodono, sul finale, in un cupo funky drummer dilatato, che vola su un basso ribollente di compressioni e distorsioni a nastro”, continua.

Francesco Fugazza si avvicina alla musica sin da piccolo grazie ai dischi dei Beatles che risuonavano per tutta la casa. Studia pianoforte e chitarra ma solo più tardi scopre la sua vera vocazione, appassionandosi al mondo della musica elettronica e della produzione. Da anni è produttore e musicista per diversi artisti della scena avant-pop italiana inclusi MahmoodMeg e Ginevra. Allo stesso tempo continua la sua ricerca sulle direzioni oblique che caratterizzano il suono più sperimentale della club culture. 
 
Il suo background artistico deriva da certa musica inglese esplosa nei ’90, l’una caratterizzata dalle sottoculture dance underground come jungle, trip-hop, drum’n’bass e UK Garage, l’altra con atmosfere più cupe e crepuscolari tipiche dello shoegaze, della drone music e ambient. Nascono così ritmiche morbide che a tratti diventano frammentate e spigolose, fra solenni synth da raver e chitarre distorte (e distrutte) da circuiti analogici e digitali, tra i Roland JP8080, Hologram Microcosm e Pulsar 23 che vivono nel suo studio di registrazione. 
 
Un approccio distintivo, imprevedibile e a tratti bipolare che ha fatto la fortuna di molti artisti oggi di successo e che emerge anche in Prospettiva, confermando lo status di Fugazza come il più versatile ed eclettico tra i produttori italiani della sua generazione. 

L’artwork di Prospettiva EP è stato curato da Scaglia (Chiara Scaglioni), artista e illustratrice di base a Milano. Un approccio all’arte ludico e immersivo per riportare l’individuo alla dimensione infantile/giocosa, necessaria per riconnettersi con la sfera del sogno e la propria dimensione spirituale. “Ho voluto rappresentare una figura umanoide immersa in uno spazio parallelo, altro, all’interno del quale la materia invisibile all’occhio umano diventa tangibile. I colori rosso e blu rappresentano l’unione di due mondi. Sono l’emblema delle infinite sfere di percezione e di sensazioni che si influenzano a vicenda senza vincoli nè confini ben definiti”, commenta Scaglia. La figura di sembianze umane, appare spoglia di tutte quelle sovrastrutture che limitano la manifestazione della vera emotività di ogni individuo”.

La collaborazione artistica tra Scaglia e Fugazza si estende anche a progetti di ricerca sul rapporto tra corpo, materia e suono e su come l’interazione diretta fra le parti possa essere immersiva, totalizzante e terapeutica.