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INTERVISTA – CAROLINA BUBBICO “Il percorso è lungo. Con ‘Una Donna’ ho voluto segnare l’inizio di questo meraviglioso cammino”
a cura di Gigi Salvemini e Luigi Lupo
Pianista, cantante, compositrice, musicista, autrice, arrangiatrice e vocalist in più formazioni musicali. Il suo primo disco “Controvento” ( Workin’ Label ) è una raccolta di brani composti e arrangiati in uno stile assolutamente personale che echeggia sonorità jazz, funk, world fino al dream pop. Nel 2014 spiccano le partecipazioni a “Piossasco Jazz Festival”, “Locus Festival” in apertura a Laura Mvula, “Riverberi Jazz Festival” e “Ravello Festival” con Il Sesto Armonico diretto da Peppe Vessicchio e Fabrizio Bosso. Nel 2015 riceve il prestigioso incarico di arrangiatrice e direttrice d’orchestra al Festival di Sanremo per Il Volo, vincitori tra i Big e per Serena Brancale tra le giovani proposte. In agosto 2015 il suo primo tour all’estero che l’ha vista esibirsi sui palchi di alcuni tra i più prestigiosi festival in Germania. Abbiamo conosciuto e intervistato in esclusiva per Doyoulike.org, Carolina Bubbico.
– Iniziamo con ciò che forse più ci appartiene: la musica e la Puglia. Come consideri la situazione musicale in Puglia e come la identifichi nello scenario musicale italiano?
La Puglia ormai rappresenta una grande fucina di talenti che riescono a distinguersi nel panorama nazionale conquistandosi il loro posto. E’ bello sapere di appartenere ad una terra così ricca e desiderosa di dar voce alla propria identità. Credo solo che sia importante dare il giusto valore a ciascuno dei sempre più numerosi talenti che nutrono questa terra e non abusare del termine su chiunque.
– Mesi fa Serena Brancale ci ha dato un’idea molto precisa e determinata su cosa ha significato per lei partecipare al festival di Sanremo. Tu lo scorso anno eri li, ma nelle vesti di direttrice d’orchestra. Che esperienza è stata per te?
E’ stata un’esperienza immensa per me, di grande rilievo e spicco. Il ruolo del direttore d’orchestra è un ruolo di grande responsabilità con cui ho preso ancor più confidenza in questa occasione, trovandomi a dirigere una grande orchestra fatta di bravissimi professionisti. Sono riuscita a conquistarmi il loro rispetto e credo di aver gestito con impegno e serenità tutto il lavoro conoscendo tante persone nuove e confrontandomi con grandi personalità.
– Perché “Una donna”? E “La vita è tutta mia” è un manifesto delle tue esperienze personali?
Il titolo “Una donna” rappresenta un momento della mia vita in cui avverto un’aria di cambiamento ed evoluzione dalla mia parte bambina a quella di donna. Il percorso è lungo e con questo disco ho voluto segnare l’inizio di questo meraviglioso cammino che si esprime in tutte le cose importanti della mia vita e quindi anche nella musica. “La vita è tutta mia” è un brano del disco a cui tengo moltissimo: rappresenta anche questo un momento preciso della mia vita in cui ero in attesa di risposte e osservavo le mie aspettative. Osservando questo mi sono fatta ispirare da un momento di forte connessione con me stessa e ho scritto tutto d’un fiato questo brano manifesto della mia vita.
– Chi stai seguendo nel panorama jazz, r’n’b internazionale? Ti attira la commistione tra questi generi e l’elettronica?
Ho sempre apprezzato le commistioni dei generi perchè non ho mai amato etichettare necessariamente ogni tipo di ascolto, nonostante sappia che è importante per l’ascoltatore identificare ciò che sente e dargli un nome. Nonostante questo non mi è mai piaciuto farlo né con la mia musica né con quella degli altri perciò sono molto a favore degli incontri di vari linguaggi e in particolare quello tra jazz e R&B molto di moda al momento. Tra i vari ascolti apprezzo molto e seguo volentieri il collettivo Snarky Puppy, Hiatus Kayote, Lalah Hathaway, Robert Glasper, Erykah Badu e tanti altri.
– Nel tuo ultimo album rendi omaggio a Stevie Wonder con una versione molto interessante di “Superstition”. Che importanza ha avuto il musicista statunitense nel mondo del soul e della black music e che influenze ti ha dato nel tuo sviluppo musicale?
Stevie Wonder ha lasciato uno dei più grandi segni nel panorama della musica in genere e soprattutto ha influenzato intere generazioni di cantanti con la sua vocalità unica e inimitabile. Oltretutto il songbook che porta il suo nome è immenso e ricco di brani meravigliosi. Il mio incontro musicale con questo grande artista è avvenuto molto tardi quando in conservatorio mi è stato affidato un lavoro sulle sue song. Ho iniziato a rielaborare un trittico in vista di un concerto e tra i vari brani lavorati c’era “Supertistion”, un cult della sua produzione da considerare quasi intoccabile ma per me la sfida è stata proprio questa ovvero quella di prendere un brano tra i più popolari e cercare di metterci del mio per creare una versione parallela. Il risultato mi ha così entusiasmato che abbiamo pensato di farne una versione elettronica e inserirlo nel nuovo disco.
– Iniziando a suonare a 3 anni si deduce che la musica è tutta la tua vita. Musicista, cantante, compositrice, pianista…ti ci vedi come produttrice in un futuro?
Magari…mi piacerebbe moltissimo. Lavorando anche come arrangiatrice provo grande interesse a formulare un pensiero musicale sulla musica di altri, cercando di cucire il miglior vestito per l’artista in questione. Perciò mi piacerebbe molto poter concepire degli interi lavori discografici per altri oltre che per me (anche se per quanto mi riguarda rivesto già il ruolo di produttice della mia musica, sarebbe bello farlo sempre più in grande)
foto by Flavio&Frank
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