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INTERVISTA – Heidi for President: atmosfere nordiche, anima calda
a cura di Luigi Lupo
Prendete sonorità tendenti al folk nordeuropeo ed unitele al calore della Puglia. Rilassatevi, chiudete gli occhi. E ascoltate le tracce di “Heidi for president”, progetto pugliese formato da Peter Antonicelli, Annarita Flemma, David Cuscito, Sergio Leo, Danilo Vona e Pino Cuscito. Come tanti gruppi, nascono in una cantina dove, tra amici, si condivide la passione per la musica. Che varia dal folk, stile Sigur Ros, all’indie rock di Arcade Fire. Hanno all’attivo un Ep, a giugno uscirà il loro primo album. Dieci brani in cui convogliare atmosfere solari, coinvolgenti insieme a momenti più soft e meditativi.
Abbiamo intervistato Sergio Leo, chitarrista della band.
Come e quando è nato il progetto “Heidi for president”?
Il progetto nasce circa due anni fa con la classica storia di un gruppo di amici che si ritrovano in una cantina per condividere la passione della musica. L’unica differenza era nel fatto che nessuno di noi fosse un vero musicista e che nessuno di noi avesse voglia di incontrarsi per suonare del solito rock. Questo è quello che ha caratterizzato il nostro sound. Era come se ognuno di noi, pur di suonare, facesse le poche cose che riusciva a fare. Così sono nati i “prati sonori” di carmine che accompagnavano l’intera canzone, i riff di Sergio che ti si ficcavano fin dentro il cervello e le melodie vocali di Danilo e Annarita e i simpatici giri di basso di Peter. Ad oggi il gruppo è cresciuto molto e si è modificato. Carmine ha lasciato il gruppo ed è stato sostituito da un degno David. a Settembre abbiamo avuto l’ingresso del primo batterista della band, Pino. Ed è con questa formazione che siamo stati scelti come band migliore della provincia di Taranto per l’Arezzo Wave per poi esibirci alla finale regionale dove ahimè non abbiamo vinto, ma abbiamo ricevuto il complimento di band più originale.
Il vostro progetto si ispira a sonorità nordiche, a quel folk di matrice norvegese o islandese misto ad un tocco brit. C’è, però, nelle vostre produzioni, lo spirito caldo e vivo della Puglia?
Si, il nostro progetto si ispira alle sonorità nordiche, al folk e via dicendo. In realtà noi abbiamo sempre pensato di ispirarci alla natura e quelli erano i luoghi che piu ci facevano sentire vicino a lei. Sin dal principio noi abbiamo deciso di allontanarci da alcuni generi come il rock, il blues e affini, se non per ritrovarli solo come sottili sfumature nella nostra musica. Semplicemente perchè non volevamo suonare cose che i mostri sacri della musica avevano già fatto molto meglio di noi. Mi chiedi se lo spirito caldo e vivo della Puglia rientra nella nostra musica? Be appena becchiamo una bella giornata ci fiondiamo nella nostra gravina con i nostri strumenti e suoniamo. Ed è proprio così che è nata “Portrait of the artist as a young dog”. Diciamo che la Puglia ci ispira e non poco.
Quali sono i gruppi e i filoni musicali che hanno influenzato il tuo percorso musicale?
Abbiamo Arcade Fire, Sigur Ròs, Devendra Banhart, Antony & the Johnsons, Cloud Control, Let’s Buy Happiness,Vampire weekend, Mogwai, Fleet Foxes, XX, local natives, Alt-j…è un casino, pensarci mi manda in pappa il cervello.
Nei vostri testi, quali sensazioni cercate di esprimere? Su che temi si indirizzano?
ahahahahah. Per quanto riguarda i testi mi avvalgo della facoltà di non rispodere. Scherzo. I testi sono stati tutti, o quasi, da Danilo, il nostro cantante e voce maschile. Di solito sono dei suoi flussi di coscienza. Ci sono testi che a leggerli senza la sua spiegazione non hanno molto senso. In più a noi piace pensare alla voce come uno strumento, quindi molte volte la scelta delle parole è stata dettata dalla loro musicalità. Detto ciò, assicuro che i nostri testi sono moolto profondi.
Parlando del prossimo EP, come si distinguerà dalle precedenti produzioni?
Non penso che il prossimo nostro lavoro si allontanerà dal primo. Il nostro primo EP è nato quasi per necessità, per promuovere la nostra musica in giro. Il nostro prossimo lavoro sarà il nostro primo album.
Abbiamo deciso di autoprodurlo al 100% noi. Stiamo finendo le registrazioni nella nostra sala prove. Strumento dopo strumento stiamo registrando 10 brani. Poi il nostro chitarrista smanettone lavorerà alla post-produzione e poi…poi dovete comprarlo.
Uno sguardo sulla musica contemporanea. Cosa ti sta colpendo delle ultime rivelazioni musicali? Soprattutto all’interno del filone musicale che voi stessi producete.
Domanda difficile. Quando fai un genere come il nostro (o almeno parlo personalemte) si tende a diventare un pò critici. Non voglio fare il figo, semplicemente quando entro in un locale o vado ad un concerto, appena sento il classico gruppo rock mi viene quasi da sbuffare.
Detto questo, in Puglia abbiamo un sacco di gente in gamba. Ad iniziare da Mery Fiore, passando per i Moustache Praw, i ThePeople speak. Mi fermo qui ma potrei continuare. Insomma c’è molta gente che ci prova e sperimenta. Per non parlare dell’elettronica. Che figata. Da quando ho scoperto Popolous e Digi Galessio (o Clap! Clap!) non posso più farne a meno. Sono due genii.
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