LAURA MISCH: tra elettronica sperimentale e jazz, ascolta ‘Sample The Sky’

 ‘Sample The Sky‘ è il disco di debutto di Laura Misch, artista multidisciplinare e produttrice di Londra, che, tra elettronica sperimentale ed elementi di jazz, crea arrangiamenti intricati e stratificati che trasmettono calore ed intimità. Un viaggio incantevole attraverso le terre selvagge di Londra, il disco è un inno alla cura, alla connessione e all’ascolto del mondo naturale. ‘Sample The Sky’ risponde ai modelli della natura attraverso produzioni elettroniche, testi incarnati e sax ispirati al vento. 

Sample The Sky è un album che può essere distillato come la sensazione che provi quando vedi il cielo e sei così meravigliato che ti senti obbligato a fotografarlo e a mostrarlo a qualcuno, momenti che sembrano così intimi e personali ma allo stesso tempo universali” afferma Laura Misch.

A differenza del suo precedente lavoro, più isolato e prodotto in camera da letto (gli ep ‘Playground‘ e ‘Lonely City‘, pubblicati rispettivamente nel 2017 e nel 2019 e ben accolti dalla critica), in ‘Sample The Sky’ l’artista si è aperta ad un nuovo processo creativo con la comunità di artisti a sud della città, che comprende musicisti, pittori, ballerini, produttori di arazzi, fioristi. Importante è stata la collaborazione con il compositore e produttore William Arcane, la cui ‘magia del sintetizzatore’ ha catturato le orecchie di Laura. Ogni suono del disco è stato riprodotto e registrato da zero, per poi intrecciarsi con le esibizioni dal vivo della band di Laura Misch: Marysia Osu all’arta e Tomas Kaspar alla chitarra. Nel corso degli anni Laura si è esibita in locali e festival come la Royal Albert Hall, Roundhouse, Berghain, Rockwood Music Hall, All Points East, Eurosonic, SXSW e We Out Here, ooltre ad aver ricevuto il costante supporto da parte di BBC Radio 1, BBC 6 Music, Wonderland Magazine, Clash, NME, The Guardian ed altri ancora. 

Negli ultimi anni, la pratica musicale di Laura si è sviluppata insieme alla sua crescente curiosità di riconnettersi con l’ambiente esterno, scoprire nuove collaborazioni e lasciare i confini dell’auto-registrazione. Nel 2021 ha iniziato esperimenti di composizioni all’aperto, incluso il lavoro con l’ingegnere Andrea Adriano per costruire un impianto indossabile, con un preamplificatore, un looper e un FX modulare, in una cintura. “Prima di tutto, pratico il sassofono in loop. Mi piace suonare con le armonie che si costruiscono mentre cammino“. Ha composto un’installazione immersiva con l’artista Matthew Rosier e NYX, un collettivo di cantanti donne, trans e non-binay, che manipolano le loro voci attraverso l’elettronica. Insieme, hanno registrato un sax ed una voce improvvisati nella foresta di Epping, creando una colonna sonora di proiezioni di alberi su larga scala, mappati sugli edifici della città nel centro di Londra. Dopo questo progetto, Laura Misch è entrata a far parte del collettivo NYX. Queste esplorazioni l’hanno portata ad abbracciare nuovi suoni: il suono sensoriale, materico e quello quotidiano. Queste trame sono stratificate in ‘Sample The Sky’, avvolgendosi attorno all’ascoltatore. 

Il titolo ed il significato del disco derivano in parte dal viaggia di Laura dagli studi di scienze biomediche all’università fino a diventare un produttore di musica elettronica.

Ho sempre trovato parallelismi tra la biomedicina e la musica, un microfono è un microscopio del suono e uno studio è un laboratorio di distillazione. Produrre è come scoprire nella scienza”. ‘Sample The Sky’ sembra un incontro tra questi due mondi, ma è anche un riferimento alla cultura del campionamento nella musica ed alle influenze musicali di Laura, che spaziano dai primi pionieri dell’elettronica sperimentale al pop ed alla R&B degli anni ’90. “il mio insegnante di sax era nei Kck Horns, una sezione di fiati che arrangiava e suonava i fiati in canzoni come ‘Green Light’ di Beyoncé. Ovviamente quando avevo 11 anni era la cosa si più bella di sempre. E’ così che mi sono appassionata al sassofono” continua Laura. Come produttrice elettronica autodidatta, ha scoperto solo molto tempo dopo la genesi della musica elettronica e si è interessata alle opere su nastro di Daphe Oram, alla sintesi selvaggia di Suzanne Ciani ed alle meditazioni sonore di Pauline Oliveros. “C’era così tanta sperimentazione e superamento dei confini nelle loro pratiche che questo mi ha commosso, mi è sembrato magico e radicale. Volevo creare un disco che fosse una costellazione di queste influenze” – Laura Misch.

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