Primavera Sound 2017, le pagelle di Doyoulike.org

a cura di Jack Malombra

LOCAL NATIVES: Questo Primavera Sound inizia con loro e con i miei compari non posso fare a meno di notare che c’è molta piú gente che per gli Suede l’anno scorso, questo implica che ho ragione quando dico che il rock é figo e il brit pop no.

SAINT ETIENNE: Senza dubbio una performance di qualità ma non ci convince fino in fondo, le canzoni rischiano di annoiare il pubblico che viene richiamato all’ascolto con qualche brano a cassa dritta, brava ma niente di eccezionale.

PINEGROVE: Sono molto bravi, mi disturbava solo la voce eccessivamente pulita e acerba del cantante giovanissimo, ma ha tutto il tempo per crescere e maturare.

ANNETTE PEACOCK: da sola con il suo pianoforte, vocalmente pazzesca ma un live eccessivamente riflessivo per un festival.

JAAA!: La mia scommessa vinta, sconosciuti, promettevano bene ma nessuna garanzia, una piacevole scoperta.

NOTS: il punk al palco Adidas é garanzia di qualità e anche questa volta ci colpisce positivamente con una punk girl band tutta al femminile.

THIS IS NOT THIS HEAT: Ero sicuro sarebbe stato figo ma avevo anche qualche tentennamento, c’era la possibilità che fosse un’avanguardia troppo scapicollata, ma mi sono ricreduto subito.

ARCADE FIRE: Prima vera sorpresa del Primavera Sound con il loro secret show, non mi sono mai piaciuti ma gli ho dato una chance e devo dirlo, fanno proprio cagare, tra coretti musiche che sembrano balli di gruppo e i vari “alza le mani” sembrava di stare in in villaggio turistico della Valtour, ancora non mi spiego il loro successo mondiale, voglio dire COME CAZZO FATE AD ASCOLTARE QUELLA MERDA??

ROMARE: Live incredibile con musicisti incredibili, il percussionista e il polistrumentista suonavano sulle basi e i synth di Romare per uno show di alto livello musicale.

PENDER STREET STEPPERS: Ok, la verità é che stavamo aspettando il live successivo ma piacevolmente colpiti.

VOX LOW: meno elettronici dal vivo, mi aspettavo suoni campionati invece c’era tutta la band, bassi scurissimi ed esageratamente alti, forse la band tra quelle sentite che più rispecchia il mio gusto.

THE AFGHAN WHIGS: Finalmente distorsore e bordello, un live energico.

DEATH GRIPS: forse il live piú bello del giorno, prestanti, non un attimo di pausa, gente presa bene, a dir poco perfetto.

APHEX TWIN: Dopo anni che me la menavate ho visto lo spettacolo di quel genio del male che mi ha fatto ballare come pochi nonostante il pentolame.

TYCHO: me lo ricordavo piú smorto, invece bello energico, non me l’aspettavo.

BICEP: schifo.

PHURPA: Descrivere a parole quello che ho visto e come mi sono sentito credo sia impossibile, sicuramente non sono la stessa persona che é entrata nell’Auditori.

SHIJO X: orgoglio italiano, un sound simile alle CoCoRosie ma piú oscuro e piú incisivo, bravi.

MOGWAI: Secondo Unexpected, davvero bravissimi, il nuovo album promette bene.

DESCENDENTS: Il live che aspettavo dall’adolescenza, ero emozionato a dir poco e poi diciamocelo, quanto é bello vedere dei 60enni dare la merda a tutti i gruppetti Indie del caso?

ARAB STRAP: Notevolissimi, mi aspettavo qualcosa di piú noioso invece hanno tenuto il palco davvero bene.

HVOB: Un’elettronica incredibile e un momento di raccoglimento per ballare senza gente molesta intorno.

RUN THE JEWELS: Non sono il mio genere ma ammetto che mi sono divertito e mi sono piaciuti tanto.

FRONT 242: Ho insegnato a tutti come si balla questa musica, scatenato come un pazzo é stato il momento che aspettavo da anni.

FLYING LOTUS: É oggettivamente bella la sua produzione e anche la performance spaccava ma sembrava quasi stesse suonando per sé stesso, poco empatico.

TALABOMAN: Divertente.

MAGNETIC FIELDS: Premesso che quello dei Magnetic Fields era un doppio show e presentavano un album di 50 canzoni, ho visto solo la seconda metà ma i miei complimenti per avere Visual diverse per ogni pezzo e la costanza di fare 50 pezzi.

MUSELESS: Ho ascoltato dream pop, shoegaze e nugaze per un sacco di tempo e loro sono forse uno dei prodotti migliori.

JUNUN: Ero scettico su questo gruppo dopo aver sentito il disco ma é un genere musicale che prende bene dal vivo.

ROYAL TRUX: Mi aspettavo meglio, lei storditissima e tutto generalmente un po’ sguaiato.

ANGEL OLSEN: Anche lei me la immaginavo piú smorta, invece é stato un live molto attivo.

ALEX CAMERON: Una bella scoperta, lui pazzissimo.

HAMILTON LEITHAUSER: Mi sono emozionato, ho pianto, ha una bella carriera davanti.

SLEEP: Ho cambiato acconciatura dopo il primo colpo con i muri di amplificatori, bomba.

WILD BEASTS: Tra le cagate indi forse gli unici degni di nota.

JAPANDROIDS: Potentissimi, forse un po’ troppi pezzi nuovi.

HAIM: Live a sorpresa, hype, tutti straesaltati, hanno imparato a suonare.

THE MAKE UP: Fortissimi, punk, il leader un pazzo scatenato.

CHK CHK CHK: La solita roba, ma mi divertono sempre