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REPORT – Chiusura Spring Attitude Festival: una danza tra passato e futuro
a cura di Giorgia Groccia
Nel 2018 grandissime novità per quanto concerne il festival romano più atteso di musica elettronica ed arti performative che prende il nome di Spring Attitude. La serata di chiusura del 6 ottobre 2018, a Scalo Est Ex Dogana (Roma), nella sezione totalmente inedita ITALIAN ATTITUDE STAGE BY MOLINARI, prevede un programma che spazia dalla fine degli anni ottanta sino ad arrivare alle ultimissime e frizzanti novità di quest’anno. In primissima apertura ritroviamo BRUNO BELLISSIMO, Dj/Produttore e polistrumentista Italo-Canadese, e la band napoletana ODEON. In entrambi i casi un pubblico coinvolto e una qualità artistica decisamente elevata accendono la notte tutta da vivere sulla pelle all’insegna delle luci abbaglianti del palco e l’oscurità del parterre. A seguire si appresta a calcare il palco un gruppo storico formatosi nel 1987, i CASINO ROYALE, nato da un’idea di Alioscia Bisceglia, Giuliano Palma, Michele Pauli e il batterista Ferdinando Masi. Possiamo dire che la band sia protagonista indiscussa di un percorso musicale totalmente propenso verso una continua e costante evoluzione e ricerca. I generi toccati e le sonorità predilette dal gruppo divengono disparati nel corso della fortunata carriera artistica conseguita: se agli albori della loro attività erano dediti a generi musicali come ska e reggae con testi prettamente in inglese, proseguendo nel loro lavoro i Casino Royale si dedicano ai testi in italiano e a contaminazioni di diverso tipo tra cui hip-hop, dub e black-rock. Durante il live si esibiscono in pezzi come Crx, Io e la mia ombra, Vivi, Ora solo io ora, The future, coinvolgendo in egual misura i più giovani ma anche i nostalgici. L’energia verso la propria musica diviene unico credo visibile sul palco, manifestando passione vera e coinvolgimento emotivo ambo due i lati, avverando così il desiderio di poter unire un pezzo di storia della musica italiana, al modernissimo panorama indipendente che sempre più riesce a far parlare di sé.
A seguire la special guest della serata, l’irriverente Myss Keta. Bisogna tracciarne certamente un identikit senza ricorrere necessariamente ad una cervellotica dietrologia banalizzante. La donna bendata che ostenta le proprie forme, scrive testi immorali, il più delle volte politicamente scorretti, che balla sul palco come fosse una Madonna o una Lady Gaga made in Italy, che non cura la propria immagine su fondamenti democristiani e perbenisti, è certamente un’artista che merita un’analisi accurata che vada ben oltre la musica che produce, poiché diviene inevitabilmente il risultato di un’idea che pare metta radici ben più profonde.
Myss Keta è un progetto nato da Motel Forlanini il quale mirava verso l’esplorazione di certi limiti che mescolano gloriosamente il reale e il fantastico, i confini che l’essere umano ha bisogno di porsi e il bisogno stesso di scavallarli. Myss Keta è, e non può non essere: al tempo stesso si fa fantasma di se stessa, danza quasi meccanicamente in compagnia di una ballerina vestita in egual modo e dialoga con il pubblico tramite frasi slogan e sollecitazioni altrettanto irriverenti e provocatorie. Di Myss Keta se ne costruisce un vacuo contorno dato dall’iconicità della stessa, che poi si rivela essere la rappresentazione becera dell’Italia oggi nel post ventennio berlusconiano: un Paese delle dispari opportunità, un non-luogo che pende verso il classico “vincere facile” costellato da immaginari purtroppo reali in cui un tronista guadagna fama e un ricercatore fugge lontano, un Paese in cui l’ignoranza si trasforma in forza, dove è necessaria la furbizia piuttosto che la testa sul collo e sulle spalle. Myss Keta è il riassunto ben riuscito di questa idea, di questa denuncia sociale; e come per ogni cosa, il concetto può essere recepito forte e chiaro solo se si ha la sensibilità adatta a poter osservare ben oltre una scollatura e un paio di gambe che si piegano a ritmo.
Myss Keta viene cantata e acclamata da un pubblico vasto e entusiasta, una platea che conosce letteralmente ogni singola canzone, ogni singola parola. Si susseguono brani come XANANAS, ILLUSIONE DISTRATTA, MILANO SUSHI E COCA, LE FAREMO SAPERE e tantissimi altri. Una performance creata appositamente per testare il pubblico medio che ama o odia l’artista, creando una polarizzazione non indifferente, certamente cogliendo nel segno un obiettivo, l’idea iniziale del progetto Keta.
In chiusura ritroviamo il djset dell’immenso Populous, a seguire Capofortuna e Kassiel, entrando così nello spirito attivo del festival, il quale permette al proprio pubblico di ballare ed immergersi nell’elettronica sino alle prime luci dell’alba. La primavera dello Spring Attitude termina così, con grandi artisti e grandi performance che non hanno certamente deluso le aspettative.