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MEDIMEX 2015- Brian Eno, i colori e l’innovazione :”Le novità ti rendono bambino”
a cura di Luigi Lupo
Una passione per l’arte che passa dai dipinti e arriva alla musica. Con uno sguardo rivolto all’innovazione e alla meraviglia della novità. Brian Eno disegna e parla. Racconta la sua vita, le sue passioni e lo fa nel palcoscenico forse più adatto alla sua concezione: il Medimex, salone dell’innovazione musicale, apertosi oggi a Bari e attivo fino al 31 ottobre.
Il musicista, noto come padrino della ambient musica, ha portato al Teatro Margherita la mostra “Light paintings” accompagnata da un racconto denso di passione per l’arte. Tanto da parlare mentre disegna. Il pubblico presente lo ascolta e medita. Eno parte dallo sviluppo della “light paintings”, forma artistica che riproduce soggetti con la luce, tecnica avviata circa 60 anni fa: “In realtà – afferma il musicista – la sua origine risale a molto più lontano nel tempo, a circa 68 milioni di anni fa in Inghilterra. Nazione pianeggiante ricca di rumori che ha ospitato dal 1945 circa 83 aeroporti tra cui molti di stampo americano”.
Inizia così ad ascoltare ritmi americani. E di certo le influenze artistiche non mancano: il padre e il nonno, così come lo zio, sono artisti e musicisti. Si iscrive ad una scuola di arte per due anni ed entra in contatto con professori esperti in matematica e cibernetica. Una scelta, quella di avvicinarsi all’arte, che evidentemente l’ha soddisfatto facendo sì che potesse guadagnare dalle sue passioni: “Fare l’artista mi ha permesso di non lavorare”.
“A 17 anni ho realizzato la prima scultura di luce attraverso una scatola divisa in 9 celle, in ogni quadrato c’erano delle lampade che emettevano luce e sulla parete un buco con gel colorato”.
La arti visive incontrano poi la musica. Nasce la ambient, “intendendo musica e video come se fossero un dipinto”. Da lì arriveranno le collaborazioni con E’ il 1980, cominciano ad arrivare le televisioni. E Brian Eno coglie l’opportunità: le utilizza come schermi sul quale proiettare le immagini, schermi messi a terra rivolti verso il basso. Basato sul concetto di combinare, tramite un software, circa 77 milioni di paintings partendo da quattro banche di immagine. Il numero è poi cresciuto fino a 178 milioni di dipinti grazie all’introduzione di una quinta banca.
Tecnica e intuito. Brian Eno, però, non ama fermarsi a contemplare. Definisce le sue opere incompiute per portare sempre a compimento sé stesso. E ama le novità, l’innovazione. “Ti riporta all’infanzia quando tutto è novità. Il giudizio che uno ha del proprio lavoro è assolutamente inaffidabile”.
(foto di R. Lagrasta)