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REPORT – Robot Paths #2, buoni presupposti per la nuova versione del festival
a cura di Luca Tarantini
E’ quasi ottobre e ormai da nove anni ottobre a Bologna è sinonimo di ROBOT festival. Dopo lo scivolone dell’ultima edizione e un debito non indifferente da sanare, per mesi non si è sentito parlare di Robot. Si pensava che la storia del festival bolognese fosse giunta al termine.
Ora non stiamo qui a sindacare sulla questione economica, nonostante la sua indubbia importanza, poiché non siamo un editoriale di economia e a noi personalmente interessa la musica e lo spettacolo, spettacolo che Robot– nel bene o nel male- è sempre riuscito a donare al suo pubblico. Ci limiteremo a dire che sono stati commessi degli errori, errori non indifferenti, ma chi non commette errori nel tentativo di migliorare?! Dopo mesi di silenzio però lo staff di Robot annuncia il ritorno. Il mese di ottobre sarà ancora per una volta, per la nona volta, targato Robot Festival. Certo sarà completamente ridimensionato, a partire dai costi, dalle location e dallo stesso concetto che propone ma va ammesso che, nonostante tutto, il ritorno di Robot sia davvero una buona notizia ! Per il rilancio del format bolognese, gli organizzatori hanno pensato di partire col botto, organizzando due preview nella fantastica location di Palazzo Re Enzo, nel centro di Bologna.
Abbiamo partecipato al secondo appuntamento, carichi d’aspettative dopo il successo del primo che ha visto protagonisti The Revange, Mop-Mop e So Beast per lo showcase di OC!WR. Il party in quel di piazza Nettuno cominciava alle 19, in orario aperitivo ma a noi poco importa degli aperitivi preferiamo parlare di musica e spettacolo, e siamo arrivati n po’ più tardi, in tempo per l’inizio delle danze. Location fantastica come al solito, i frequentatori del Robot degli anni precedenti avranno sicuramente ottimi ricordi di Palazzo Re Enzo, e parecchia gente. Spazi ben organizzati, due gli ambienti la loggia, al piano superiore, e il cortile con due sound rispettivamente diversi. Il cortile, più spazioso, ha ospitato i live di Suz Quartet e della novità Moodewel, in un’atmosfera calda, densa di sfumature ipnotiche in un climax di sperimentalismo a cavallo tra il trip-hop cadenzato e rimescolato di Suz e il live dei Moodwel che costringeva all’ascolto e mirato alla riflessione più che al movimento del pubblico. Nella loggia, al piano superiore per intenderci, la situazione era completamente diversa, con i dj set di Go Dugong e Godblesscomputers, vecchie conoscenze di Robot. I due set sono stati scoppiettanti , danzerecci, con accenni tribal e samba- tra fischietti, echi e vocal latin – in un’atmosfera gioiosa che ha spaziato dalla break al funky passando per l’house e l’hip-hop . Dall’atmosfera latin ai Cypress Hill e gli House of Pain il passo è stato breve, e tra un drink e l’altro (stranamente il bar non era da file e attese interminabili) il pubblico ha saputo rispondere calorosamente agli input dei due dj italiani. Una serata piacevole all’insegna della musica e del divertimento in una delle location più belle di Bologna, con qualche imprecisione come ad esempio la questione aperitivo poco abbondante e che sembra aver creato parecchio scontento, (ma ripetiamo, a noi degli aperitivi poca importa, non sono la ragione per la quale eravamo lì e non lo troviamo rilevante al fine del nostro giudizio) o il non poter uscire da Palazzo se non a costo di ripagare l’ingresso, che può essere contestabile o meno, ma che nel complesso ci è risultata non aver deluso le aspettative, e che anzi ne abbia create di nuove e positive per l’imminente inizio del festival fissato per mercoledì 5 ottobre e si svolgerà tra l’Ex Ospedale dei Bastardini e il Cassero.
I presupposti sembrano esserci tutti. Non ci resta che aspettare l’inizio del festival e sperare che il Robot abbia imparato dai suoi errori, che abbia imparato a non scivolare più. Noi di Doyoulike.org ce lo auguriamo e anzi siamo impazienti di vedere come andrà a finire. E quindi appuntamento al 5 ottobre per il ritorno di Robot09 e per scoprire insieme ‘What comes next!’