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“C’era una vodka” – “OK” ma da dove deriva?
L’origine di una delle affermazioni più utilizzate nei nostri tempi nella rubrica di Stefania Di Pierro
Quante volte al giorno pronunciamo la parola “Ok”, soppiantandola al più nazionale “Si”? Qual è l’origine di questa parola, tra le più diffuse e conosciute nel linguaggio comune? Secondo alcuni la consuetudine deriva dalla Guerra di Secessione americana. I soldati americani perlustravano i campi di battaglia per individuare e raccogliere i caduti e quando li identificavano tutti, scrivevano il numero dei combattenti morti su una bandiera, seguito dalla lettera “K” , iniziale di Killed (morti). Quando non c’era alcun caduto in battaglia, la bandiera sventolava con la scritta “OK”, che significava “zero soldati morti”.
Secondo altri l’origine della parola “Ok” deriva dalle elezioni presidenziali USA del 1840, quando i candidati in carica per erano il democratico Martin Van Buren (Presidente uscente) e il repubblicano Henry William Harrison. Per vincere e mantenere la nomina, van Buren coinvolse nella campagna elettorale alcune associazioni, come la Old Kinder shoot Club (O.K. Club). Nelle riunioni associative, i partecipanti usavano dire “Ok” per indicare che se Van Buren avesse vinto le elezioni per loro sarebbe andato tutto bene.

La sigla, facilmente pronunciabile, diventò il grido di battaglia del comitato elettorale per augurare la vittoria del candidato. Ben presto dal linguaggio politico il termine si diffuse come forma di consenso e approvazione nella vita di tutti i giorni. Possiamo ben dire che dall’America la parola “Ok” è arrivata anche in Europa con il significato che tutti conosciamo. Dall’America passiamo alla Russia dove gli scaricatori di porto di Odessa urlavano la parola “ochenʹ korosho” per avvisare l’equipaggio delle navi che le merci erano state caricate senza alcun problema. Una leggenda narra che “Ok” derivasse dall’unione di “o” e “k” e molti ritengono che si tratti dell’acronimo di Otis Kendall, una persona incaricata di controllare che non mancasse nulla nelle scatole depositate nel porto. Quando era tutto a posto, l’uomo scriveva firmava con le sue iniziali le scatole che erano state passate in rassegna. Per altri “Ok” deriva da “Oke”, un termine utilizzato dagli Indiani d’America per indicare “d’accordo”. Nel 1932 la Conferenza delle Telecomunicazioni di Madrid adottò la sigla “Ok” nell’accezione di “sta bene” come un segnale internazionale. L’influenza dei mezzi di comunicazione di massa successivamente ha contribuito a diffondere sempre più questa locuzione affermativa.
Per indicare invece che le cose non vanno affatto bene, si utilizza spesso il termine “KO”, che deriva dal linguaggio sportivo del pugilato. KO è l’abbreviazione della parola inglese “Knock out”, e significa “Fuori” (utilizzato nel pugilato, per esempio). Da oggi, ogni volta che per accordarci velocemente con qualcuno useremo queste due lettere in sequenza.. sapremo da dove arrivano!!
Stefania di Pierro




