C’ERA UNA VODKA : “E che c’ho scritto Jo Condor?” Dal Carosello una locuzione cult

La rubrica settimanale di Stefania di Pierro 

Qualche mese fa, merito del nostro ex premier Enrico Letta, ho compreso che non era “giocondo” il finale di quella domanda, bensì Jo Condor. Faccio ammenda. Chi è, quindi, Jo Condor? Per la generazione Carosello, ovvero quella di chi era ragazzino in pieni anni ’70, è facile rispondere. Jo Condor era infatti il personaggio di un celebre spot della Nutella , andato in onda tra il ’71 ed il ’76 , durante il Carosello. Divenne, in poco tempo, un tormentone, rispolverato da Enrico Letta, a settembre, per spiegare, con una metafora efficace, la sua posizione rispetto alle polemiche che investivano ogni giorno il governo. Lo sketch citato dal premier era il momento finale di questi spot, targati Ferrero . I protagonisti erano Jo Condor ed il suo amico “Gigante buono”. Ogni loro avventura terminava con il corvo, cattivo, dal cappellino rosso in testa (che imperversava sul villaggio) che diceva «e che, c’ho scritto Jo Condor?» ogni qual volta arrivava il momento di attaccare. Come per dire, «non mi faccio fregare». Subito, però, partiva un coretto che invocava l’intervento del personaggio buono: «Gigante, pensaci tu». Poi, il jingle finale: «La voglia di una buona merenda: pane e Nutella / Quando natura vuole natura, genuinità / Vuole genuinità / Pane e Nutella, sana abitudine quotidiana». L’autore della reclame è Romano Bertola, 1936, che raccontò in un libro, ‘Pane e nutella’, che lo spunto per Jo Condor gli venne da un film americano interpretato da Spencer Tracy, che si intitolava Joe il pilota (A guy named Joe, 1943). “Da piemontese, mi venne quella battuta che ha reso famoso il personaggio dell’uccellaccio-pilota. ‘E che, c’ho scritto Jo Condor?’. Cioè, ho forse scritto ‘giocondo’ sulla fronte? Che dalle nostre parti significa: sono mica scemo”. Pare che il detto affondi le sue origini addirittura nella Firenze del 1500. Il marito di Lisa Gherardini La Gioconda (si dice che fosse una donna molto libertina) il famoso mercante Messere Francesco di Bartolomeo del Giocondo veniva deriso tra i popolani i quali erano soliti indicarsi la fronte pronunciando la famosa locuzione “ma che c’ho scritto Giocondo?”, Romano Bertola, quindi, utilizzò il nome Jo Condor per l’assonanza con il nome Giocondo… Cosicchè potessimo confonderci!

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