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DISCOVERING – L’inconfondibile alt-pop italo britannico dei VANARIN
a cura di Giorgia Groccia
Fuori da fine febbraio il nuovo singolo dei Vanarin, un nuovo capitolo che ci avvicina alla pubblicazione di un nuovo album in uscita nel 2021. Un brano che, con il suo inconfondibile alt-pop italo britannico della band, racconta del tempo come un missile che colpisce l’animo e lascia dietro di sè la melanconica consapevolezza del tempo passato.
Ecco cosa ci hanno raccontato a riguardo!
Qual è il problema della scena musicale italiana (se c’è un problema)?
Pensiamo che non ci sia alcun problema nella scena musicale italiana, seguiamo con interesse alcuni artisti piuttosto che altri, ma crediamo sia solo una questione di gusti.
Siete attenti alla scena musicale in Italia? Qualcosa che non dovremmo assolutamente perderci?
Non siamo di certo i più attenti ma ci sono numerosi artisti che ci piacciono. Per citarne alcuni che seguiamo: Giorgio Poi, Colombre, Io Sono Un Cane… Forse restiamo più legati al filone cantautorale del nostro paese… ci sono però anche nuovi artisti che stimiamo molto come Venerus. E ci sono anche i Post Nebbia e Jesse the Faccio, tutti ragazzi che sono usciti con la nostra stessa Label, Dischi Sotterranei.
Cosa potete anticiparci di Treading Water?
Per noi è un disco molto importante, diremmo il disco della continuità. Dopo Ep 2, il primo lavoro affrontato con la formazione ridotta, sentivamo l’esigenza di confermare il nostro risultato e quelle sonorità che vogliono caratterizzarci. A vederla dai nostri occhi ci siamo riusciti, ne siamo soddisfatti. L’unica cosa che possiamo anticipare è che uscirà un secondo singolo tra non molto.
Come avete passato il periodo della quarantena? In che modo ha saputo aiutarvi anche dal punto di vista del vostro percorso artistico?
E’ stato surreale non potersi vedere da un giorno all’altro e rimanere chiusi all’interno delle quattro mura di casa propria. Abbiamo cercato di portare avanti il lavoro utilizzando tutti i vari servizi online per sentirci regolarmente, siamo riusciti a continuare a lavorare su le canzoni ma è stato un processo molto più lento, particolarmente per una band come noi che ha sempre lavorato su tutti gli aspetti delle canzoni insieme. Abbiamo avuto picchi di positività ma anche tanti momenti emotivamente difficili da digerire. Speriamo passi questo momento e auguriamo il meglio a tutte le persone e famiglie che stanno soffrendo durante questa pandemia.
Ci raccontate la vostra collaborazione con Giovanni Pagani?
Lavorare con I ragazzi è stato un piacere, Mirko Conte ha fatto un lavoro stupendo per quanto riguarda I disegni, dando un immaginario particolarissimo e pieno di vita al nostro singolo “Care”. L’animazione è stata fatta invece da Giovanni e il montaggio l’ho fatto io(David). Covid permettendo siamo riusciti a creare qualcosa di unico che ci rende molto soddisfatti.
In che modo definite il tempo nel vostro brano Care?
Care è un tramonto malinconico, il momento in cui il pensiero è oscurato ma allo stesso tempo illumina la nostra riflessione