DISCOVERING – “Meravigliosi limiti”: il nuovo singolo di Puntozero dal 30 Ottobre

a cura di Giorgia Groccia

Giovanni Montalbano è un operatore sanitario, tecnico radiologo di professione e cantautore per passione. La musica gli scorre nel sangue fin da bambino, da quando sua madre lo portò per la prima volta ad un concerto, quello di Mia Martini. Da quel graffio vocale indelebile arriva la scintilla che lo porta a scrivere i primi brani, fino a raggiungere il quarto posto nelle finali per rappresentare San Marino all’Eurovision Song Contest 2018.

Nella vita Giovanni Montalbano ha scelto di essere utile alle persone con la sua professione e, dalla corsia dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina in cui lavora e che in un momento storico come questo lo vede ancor più impegnato in prima linea, Puntozero si prende un attimo da dedicare ancora una volta alla sua musica. Lo fa veicolando un messaggio di speranza e solidarietà, per raccontare le tante voci che in questo momento non trovano sfogo. 

Venerdì 30 Ottobre il cantautore siciliano torna con il suo secondo singolo di ampio respiro dal titolo “Meravigliosi limiti”, distribuito da Pirames International in collaborazione con INDIeFFUSIONE, il portale dedicato alla musica emergente e indipendente.

1. Raccontaci “Meravigliosi limiti”.

È un viaggio verso la nostra cima. Anche il monte più alto del mondo ha la sua fine, il suo limite. In questo faticoso cammino apprezzeremo la bellezza dei dettagli che ci circondano. Una volta raggiunta la cima, da lassù, sarà un meraviglioso panorama.

Questa canzone è dedicata a chi vuole riprendersi la sua vita e sa che ci riuscirà, è solo questione di tempo e di volontà.

2. Come nasce e si evolve il tuo percorso artistico.

Nasce semplicemente ascoltando cantare mia madre. A lei piacevano molto le canzoni di Mia Martini. Ebbi la fortuna, grazie a mia madre, di sentire dal vivo la voce di Mia Martini, in un suo concerto in Sicilia.

Poi le scuole superiori furono la conferma di quella pulsante passione. Partecipai a tutte le ribalte studentesche, poi, con diversi amici decidemmo di metter su una band. Le cover, dopo alcuni anni, non mi bastarono più e, grazie a dei produttori, mi convinsi a percorrere la strada da cantautore. 

Partecipai ai vari festival per canzoni inedite e, fra le mie esperienze più importanti, c’è da rammentare senza dubbio il Festival di San Marino. Fu selezionato fra gli 11 finalisti che parteciparono all’Eurovision song contest 2018 per Lisbona, per rappresentare San Marino. Mi posiziona al 4° posto con l’inedito “Per quello che mi dai” che ebbe un discreto successo in circuiti di radio europee.

Una mia canzone aveva fatto così tanta strada da convincermi che era l’ora di mettere su un intero progetto. 

Così nasce il progetto “Puntozero”, un nome d’arte che concentra tutta la mia esperienza in un punto, zero, non come inizio ma come maturità.

Arriva il singolo d’esordio “In un’estate così” dello scorso Luglio (quasi 20.000 stream su Spotify) dedicato alla mia Sicilia. Il 30 ottobre 2020 esce il secondo singolo “Meravilgiosi limiti”, anch’esso in⁷ collaborazione con Indieffusione.

3. Quale colore quale pietanza e quale film assoceresti alla tua musica?

Il colore blu. Le sue sfumature mi hanno sempre accompagnato nella vita, dal colore della macchina a quello delle polo e camicie, dal colore della notte ispiratrice a quello della profondità del mare. Un piatto di spaghetti al pomodoro fresco. La mia musica vorrei che fosse “gustosa” e allo stesso tempo semplice, con un ritornello facile da ricordare. Il film: “La vita è bella”.  La canzone deve saper parlare di importanti tematiche accostando ad esso il mondo della fantasia e della bellezza dei dettagli. Spero di esserci riuscito con l’inedito “Meravigliosi limiti” .

4. Quando decidi di chiudere i problemi fuori dalla stanza quali brani ascolti? 

Gli U2 hanno avuto sempre un posto privilegiato nella mia vita. Tra i loro capolavori ascolto, per chiudere i problemi fuori dalla stanza, “When the street have no name”.

5. Progetti futuri?

Fare qualche concerto? Non è facile pensarlo oggi con questa pandemia ma sono sempre stato una persona ottimista: impareremo a vivere meglio, appena tutto questo “non vivere” sarà finito.