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Nella giornata contro la violenza sulle donne facciamo «Rumore»
A cura di Arianna Semeraro
In segno di vicinanza e partecipazione alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne anche la redazione (tutta al femminile) di Doyoulike.org ha deciso di far sentire la propria voce omaggiando, al contempo, un’artista eccezionale del panorama musicale mondiale e un’ icona transfemminista senza tempo: Raffaella Carrà.
La canzone che ha ispirato la scrittura di questo articolo è «Rumore» un brano del 1974 che, con un ritmo frenetico e un tono apparentemente allegro e spensierato ha sancito il successo mondiale di Raffaella contribuendo a rafforzare la sua immagine di rockstar libera e sopra le righe. La canzone racconta la storia di una donna che ha scelto di lasciare il proprio compagno per cercare la propria indipendenza («ho deciso che facevo da me») salvo poi pentirsene una volta rimasta sola («vorrei tornare indietro nel tempo e ritornare al tempo che c’eri tu») quando di sera, sentendo all’improvviso un rumore, avverte tutta la propria vulnerabilità («Sera, la paura. Io da sola non mi sento sicura, sicura, sicura mai. Mai mai mai». ) Un testo, quindi, apparentemente in controtendenza con le lotte femminili dell’epoca e contemporanee ma che, tuttavia, ben rappresentava la condizione della donna del tempo, scissa tra il desiderio di emanciparsi e la paura di non reggere il confronto con i dettami della società e delle tradizioni secolari. Esemplare, in questo senso, l’ultimo film di Emanuele Crialese «L’immensità» interpretato in modo eccezionale da Penelope Cruz che, proprio sulle note di Rumore balla e canta quasi disperatamente immaginando irraggiungibili prospettive di libertà. Un testo, tuttavia, che la Carrà ha saputo negare, affermando, al contrario, la disperata necessità di indipendenza della donna.
Oggi, Rumore, è il grido di tutte le donne che lottano per i propri diritti e per un eguale trattamento all’interno della società dove, la paura di essere seguite, violentate, stuprate e uccise da altri uomini è solo la punta più evidente di un disagio molto più vasto che comprende elementi quali: la normalizzazione di un linguaggio sessista (“Sono uomini, sono fatti così”), i dislivelli salariali, lo stalking, il catcalling, la condivisione non consensuale di materiale intimo, la violenza economica, la coercizione riproduttiva, lo stealthing, la violenza verbale e psicologica, le molestie solo per fare un esempio.
«Rumore» è il rumore, la risonanza mediatica, che questa giornata porta con sè in tema di donne e violenza, un’ eco necessaria visto i dati che ci giungono e che riportano di una donna uccisa ogni 72 ore circa. Un interresse, però, che vorremmo fosse consuetudine e non eccezione.