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REPORT – Junun apre “Locus Festival” all’insegna della multietnicità
a cura di Gigi Salvemini
Si respira aria di Locus festival. Con un ampio mese in anticipo rispetto all’apertura ufficiale dell’edizione 2017, il festival pugliese ha finalmente scoperto le carte dell’edizione che verrà con un’anteprima da ricordare. Non potevamo aspettarci inizi diversi da un marchio che da anni si propone come avanguardia musicale, e avanguardia musicale è stata. Al teatro Petruzzelli di Bari, Bass Culture ha presentato in anteprima per il Locus Festival 2017 il progetto Junun che vede protagonista uno dei più importanti artisti della scena mondiale: Jonny Greenwood chitarrista dei Radiohead. Capitanati dal musicista israeliano Shye Ben Tzur con la collaborazione di nove componenti del Rajasthan Express, un’orchestra tradizionale indiana, Junun ha completamente stupito il pubblico del Petruzzelli. Un pubblico sempre di alta qualità, al quale il Locus Festival ci ha abituati da anni: ci sono cultori musicali, appassionati di musica di ogni età, curiosi e fan giunti a Bari per l’unica data in Puglia dell’ambizioso progetto musicale multietnico. Si perchè di multietnicità ha parlato durante il concerto anche Tzur, culture unite dalla musica. Un suono unico, caratteristico dei vari paesi di provenienza, melodie in lingua Hindi, ebrea e kurda, suoni della cultura indiana mischiati alla chitarra elettrica di Greenwood. Forse “Roked” ed “Allah Elohim” sono stati i momenti più coinvolgenti di un live unico nel suo genere ma anche nella sua scorrevolezza e coinvolgimento. Un unione perfetta tra cultura occidentale e orientale in una scenario fantastico come il Teatro Petruzzelli di Bari. Non possiamo certo dire “buona la prima” poichè è solo stato un assaggio, ma se “chi inizia bene è a metà dell’opera”, non ci resta che attendere il 9 luglio per vivere un’altra interessante edizione di Locus Festival.