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CINEMA – I 5 migliori film del 2015 secondo DYL
a cura di Marina Amoruso
Giunti ormai al termine del 2015 è tempo di tirare le somme dell’anno cinematografico appena trascorso. Vi presento la mia sintetica classifica, invitandovi a recuperare gli altrettanto meritevoli titoli di cui ho scelto di parlare nel corso del mio primo anno di collaborazione con Doyoulike.org (https://www.doyoulike.org/?s=marina+amoruso).
5 – Sopravvissuto – The Martian
Dopo il non troppo convincente Exodus – Dei e Re del 2014 il regista Ridley Scott torna nelle sale con una pellicola fantascientifica, genere a cui viene immediatamente associato e che ha contribuito a definire grazie agli indiscussi capolavori di Alien e Blade Runner. Nel film un Matt Damon più competente rispetto all’astronauta interpretato in Interstellar di Christopher Nolan si trova a fare i conti con la sopravvivenza sull’inospitale suolo marziano dopo essere stato involontariamente abbandonato dal resto dell’equipaggio con cui era in missione. Ridley Scott confeziona un blockbuster perfetto per celebrare l’anno ricco di traguardi raggiunti nell’ambito dell’esplorazione spaziale, tra cui la scoperta dell’esopianeta potenzialmente abitabile Kepler 452-b o il raggiungimento dell’orbita di Plutone da parte della sonda New Horizons.
4 – Il racconto dei racconti – Tale of Tales
La prima produzione internazionale del cineasta nostrano Matteo Garrone non ha nulla da invidiare a quel fantasy tipicamente americano visto, ad esempio, in Alice in Wonderland o addirittura nel Signore degli Anelli, e anzi vanta il pregio della scelta di ridurre al minimo l’impiego della computer grafica, grazie anche sicuramente alla bellezza delle italianissime ambientazioni scelte per le riprese. Salma Hayek, Stacy Martin, Vincent Cassel, TobyJones e tutti gli altri protagonisti delle tre novelle dark che si intrecciano nella trama rappresentano l’antropomorfizzazione di amore, vendetta, gelosia, cupidigia, lussuria e altre sempiterne caratteristiche dell’uomo che lo accompagnano sin dalla notte dei tempi.Il film è stato presentato al 68° Festival di Cannes.
3 – Birdman o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza)
Il film di Alejandro González Iñárritu, vincitore di quattro Oscar tra cui quello per Miglior film, è un unico piano sequenza che mette deliberatamente a disagio lo spettatore mentre la telecamera gli restituisce ogni pensiero, azione e dettaglio della vita dei protagonisti, in primis di Riggan Thomson, attore divenuto celebre per aver interpretato il supereroe che dà il titolo al film e che tenta di tornare alla ribalta mettendo in scena e interpretando a Broadway uno spettacolo teatrale. Curiosamente anche Michael Keaton, che interpreta Thomson, è stato un po’ dimenticato dopo aver interpretato Batman sotto la regia di TimBurton. Il film può essere considerato un racconto corale, come nella migliore tradizione diIñárritu (21 grammi, Babel): ai turbamenti dell’attore che dialoga col supereroe da lui interpretato si aggiungono e si intrecciano, ad esempio, le vicende del suo narcisista collega di palcoscenico Mike Shiner/Edward Norton e della figlia tossicodipendente Sam, una Emma Stone fuori dalle righe e totalmente trasfigurata rispetto ai ruoli da delicata protagonista in cui siamo abituati a vederla, tra cui quelli delle due più recenti commediealleniane.
2 – Whiplash
Un J. K. Simmons in piena forma (e che ha fatto incetta di premi per questo ruolo, tra cui l’Oscar per Miglior attore non protagonista) è il Sergente Hartman dello Sheffer, il più prestigioso conservatorio di Manhattan, e sottopone di conseguenza ad un massacrante allenamento quasi militare il giovane Andrew, intenzionato a diventare un ottimo batterista jazz e disposto a subire soprusi fisici e psicologici di ogni tipo pur di rimanere nelle grazie del suo insegnante. Al regista Damien Chazelle va il plauso di aver ignorato, una volta tanto, il binomio “musica-dannazione” e di aver portato sullo schermo una storia di impegno, sacrificio e determinazione che rischia di risultare anacronistica in una realtà in cui i talent show offrono sempre più spesso una rapida scorciatoia per il successo.
1 – Mad Max: Fury Road
La pellicola diretta, sceneggiata e prodotta da George Miller, come affermato dallo stesso regista, è una rivisitazione della sua omonima trilogia anni ’80 che, grazie anche alla fotografia semplicemente perfetta di John Seale, tiene incollati allo schermo per tutti e 120 i minuti del film. L’ambientazione è una Australia post apocalittica, totalmente desertica, in cui il signore della guerra Immortan Joe detiene il controllo delle risorse idriche ed energetiche. Furiosa (una monca e quasi irriconoscibile Charlize Teron) decide di ribellarsi e utilizza l’autocisterna adibita al trasporto del carburante per fuggire e portare con sé le splendide Cinque Mogli del signore della guerra, obbligate a concedersi al sovrano al fine di garantirgli una prole perfetta. Immortan Joe e i suoi Figli di Guerra si lanciano all’inseguimento di Furiosa, che sarà aiutata da Max, un solitario catturato dai Figli di Guerra. Il film segna il ritorno alla regia di Miller in grande stile dopo i sicuramente più leggeri Babe va in città e il film d’animazione Happy Feet con relativo seguito.