SCOPERTE – Atlas Palace, spiragli di pensiero

Prendiamo un giovane di soli 25 anni. Studente universitario di Teoria e Tecnologia della Comunicazione a Milano. Barlettano d’origine e molto, molto appassionato di musica.  Prendiamo un giovane che nel tempo libero legge, miracolo ormai, guarda film, non cinepanettoni, attento per giunta alla forma fisica.

Prendiamo un giovane che vive di musica, quella che ascolta durante la giornata, quella dei concerti sempre presenti in una metropoli attiva come Milano, quella che produce.  Se gli chiedi perché la musica è la sua passione e dove vuole arrivare con la musica stessa, risponde col piglio timido del ragazzo della sua età: “Vorrei arrivare al punto in cui potrò dire, ho fatto la mia musica, quella che ho da sempre in testa, mi sono espresso e sono contento di ciò a prescindere dai risultati”.

Poi precisa che è sicuramente una risposta vera ma che non è totalmente onesta perché sono i risultati, le risposte a fare la differenza. Ma ovviamente, venuta meno Vanna Marchi, fare previsioni è praticamente impossibile.  Atlas Palace è il progetto di Cosimo Cirillo, il baldo giovane in questione, (synth, programming, chitarra), che si avvale della collaborazione di Antonio Saponaro e Mariano Doronzo, voce il primo, chitarra il secondo.

Cosimo, Antonio e Mariano hanno già collaborato in una precedente avventura musicale, Nye, con cui nel 2012 hanno vinto il primo posto e premio della critica al Rumore Pop Contest; il primo posto al contest “ZeroAssoluto.rock unplugged contest” e infine si sono classificati al secondo posto all’ArciCafiero Live Contest. Mica vincere facile!

Tra i generi che hanno maggiormente influenzato il progetto musicale Atlas Palace ci sono l’elettronica e la psichedelia, le sonorità spaziali e i campionamenti.  Tra gli artisti che hanno influito maggiormente troviamo: Tame Impala, Animal Collective, Flaming Lips, Washed Out, Gonjasufi, Cosmo e Drink To Me.

Out of Time è il primo singolo del progetto, scritto da Cosimo Cirillo, auto prodotto e registrato “at home”.  Qualcuno mi dirà che sono di parte. Ma questa musica è davvero bella, particolare. Assolutamente poco commerciale. Apre spiragli di pensiero, in viaggio su nuvole e arditi pensieri.  In attesa del riconoscimento, non quello facile, comodo e immediato.  Come tutti i progetti di grande qualità.

Rossella De Palma